"A miglia di distanza"
Ci sono tanti modi di incontrare il “cliente perfetto”. Il mio Incontro è avvenuto a Rio de Janeiro
allietato da caipirinhas alla frutta e
aguas de coco, immersi in quel verde che pare ospitare la città
meravigliosa. Ci siamo ripromessi di incontrarci
nuovamente a Roma dove vivo e lavoro, ed
è così che mi ritrovai a distanza di pochi mesi a lavorare con Juhanna Torkki un giovane quanto noto intellettuale finlandese che nelle sue mani
stringeva felice la piantina del suo recente
acquisto: un piccolo attico di 65 mq
che guardava le bellezze storiche della cittadina finlandese di Turku.
Mi propose una sfida che accettai: rinnovare gli spazi troppo angusti e fare di
quell’appartamento la sua Casa. I termini dell’accordo erano
quantomeno inusuali: si trattava di progettare senza poter vedere la casa e in tempi
rapidi. Alla sua partenza sapevo che non sarei più potuto tornare indietro e che quel lavoro era una vera e propria
avventura , la sfida era a 360 gradi e comportava una grande innovazione anche
del mio modo di progettare: non avevo mai permesso a nessun cliente di
poter vivere quel processo intellettuale e creativo, così intimo per ogni architetto. Non fu un briefing ma si trattò di un vero e
proprio confronto tra culture. Io da italiano ero portatore di una idea che
fonde sole (luce) e colore; Juhanna da
finlandese è abituato a muoversi in un
ambiente naturale dominato dal bianco della neve, in una natura così forte da
risultare a tratti ostile, a noi visitatori mediterranei. E poi quell’esigenza di vincere il buio
invernale..ed è proprio quel buio che mi preoccupava, quella condizione anche emotiva che difficilmente
possiamo comprendere dalle nostre latitudini. Juhana è molto acuto: mi disse, chiudendo improvvisamente le persiane della
mia abitazione ed oscurando di colpo l’ambiente assolato…vedi questo buio improvviso?
Devi pensare che in Finlandia cè un oscurità che inghiotte la luce…bene io voglio vivere nel sole..
Fu così naturale, immaginare l’apertura dell’ambiente alla
luce che dalle grandi finestre potesse penetrare il piu’ possibile. La
distribuzione è forse l attività piu’ semplice per un architetto di interni…ma
il diavolo si annida tra i dettagli mi ripeteva spesso Juhanna…
i dettagli di cui abbiamo discusso, alle volte al limite di un amichevole
scontro sono stati infiniti, sulle ali di oltre 400 email che hanno attraversato
l’Europa durante il nostro lavoro. Quando
non si hanno chances devi giocare
tutte le carte; io possedevo solo tre
giorni per proporre un esecutivo da fornire agli operai. Tante poi sono state
le email nei giorni successivi con cui avremmo dovuto fissare il concept, lo Style
e le forniture: lampade, pavimenti, arredi per trasformare quell’appartamento
nella Casa di Juhana. Infiniti
dettagli. Il risultato è quello che ad oggi considero lo stile che più mi
rappresenta: “ Fusion”, Non cè operazione
che piu’ mi stimola che studiare i paesi e farne parte diventare un aggiunta riconoscibile , ma mai invadente…..in questo progetto
si ritrova la betulla tanto amata da
tutti i finlandesi xchè in finlandia non
si puo’ non esserne affascinato..sono lì
si erigono nel blu’ bellissime bianche ovunque a ripetersi all’infinito….cè una
verticalità un rigore nelle linee del paesaggio finnico così come nel setto e
nelle linee del mio progetto, ma cè anche l’ironia con la pecora di Oulu feticcio
creativo e dissacrante così come anche il piu’ semplice dettaglio come il vaso
savoy di Alvar Alto stupendo nella sua fitoformica bellezza trova il posto sul
tavolo come semplice portagrissini, tutto doveva essere minimale ma mai freddo
fine a se stesso..cè il coraggio di osare tipico del mediterraneo con il colore
anche acceso e contrastante ….non volevo creare una white room…molto spesso gli architetti fanno operazioni di decluttering spogliano tutto e preparano
ambienti perfetti senza vita futura e possibile…no questo non è il mio stile allora : benvenuta natura che fa da sfondo a questo piccola opera che
catalizza l’attenzione quando entriamo , non è la natura di Rio selvaggia, non
è quella finnica verticale rigorosa…ma è forse piu’ astratta , accoglie chi
entra e seduti dietro di essa possiamo lasciare i nostri gesti cittadini come
fa juahna rinunciando alla TV a quel Dio che tutto comanda e che ci distrae
dalla contempalzione della vera
BELLEZZA!!